“Eccidi nazifascisti. I fascicoli dell’armadio della vergogna” il nuovo libro di Daniele Biacchessi
“Eccidi nazifascisti. I fascicoli dell’armadio della vergogna”
di Daniele Biacchessi
Jaca Book Collana Contastorie
Novembre 2023
Cosa vuol dire applicare la ragione di Stato in uno Stato democratico? Almeno in teoria dovrebbe rappresentare l’insieme delle priorità attinenti alla sopravvivenza e sicurezza dello Stato, che possono indurre il Governo in carica, anche con il consenso dell’opposizione, a giustificare un’azione illecita sotto il profilo del diritto internazionale e di quello interno. Secondo la scuola realista (Realpolitik), in filosofia politica, ogni azione dello Stato, se necessaria per il bene dello stesso Stato, è legittima, indipendentemente dalla sua moralità. Ma sarà proprio giusto?
Siamo nella primavera 1994, il procuratore militare della Repubblica di Roma Antonino Intelisano è impegnato nell’indagine preliminare relativa alla strage delle Fosse Ardeatine. Il magistrato sta cercando in archivio una richiesta di autorizzazione a procedere che potrebbe essere contenuta negli atti del precedente processo contro Herbert Kappler. Dopo una lunga serie di ricerche affiora un pezzo di Storia italiana che riguarda gli eccidi nazifascisti avvenuti in centinaia di borghi italiani dal 1943 al 1945. Si tratta di incartamenti occultati attraverso una archiviazione illegale, firmata il 14 gennaio 1960 dal gen. Enrico Santacroce su ordine politico: si trovano in un locale adibito ad archivio, in un piano ammezzato del Palazzo Cesi-Gaddi, in via degli Acquasparta 2, a Roma, sede degli uffici giudiziari militari di appello e di legittimità. I fascicoli sono stipati in un armadio in legno marrone. È lì tranquillo e indisturbato. Nessuno lo cerca, nessuno lo vuole trovare, per anni.
Cosa c’è nell’armadio? Chi lo ha nascosto per trentaquattro anni? Vengono alla luce 695 fascicoli raccolti in faldoni, stipati uno sull’altro. C’è un registro composto da 2.274 notizie di reato, il cosiddetto “Ruolo generale dei procedimenti contro criminali di guerra tedeschi”. Tutto è celato in modo rigoroso, preciso, ordinato. Si viene a sapere che i fascicoli complessivi sono 2.205: 260 già inviati ai tribunali ordinari nell’immediato dopoguerra, 1.250 distribuiti alle Procure militari territorialmente competenti, 695 fatti sparire per un terzo di secolo. Daniele Biacchessi riapre i fascicoli, li esamina, li confronta con le carte di vecchi e nuovi processi, incontra testimoni, familiari delle oltre 15mila vittime, magistrati, avvocati di parte civile, segue le tracce degli assassini rimasti sostanzialmente impuniti e non più in vita, mette insieme i pezzi di un mosaico composto da tasselli di verità celate, riprende il lavoro di Franco Giustolisi, il giornalista che per primo ha diffuso sulle pagine del settimanale l’Espresso il contenuto scottante dei fascicoli. E’ un libro di Storia e di storie, di memoria e passione civile, scritto in punta di penna per non dimenticare eccidi contro civili inermi organizzati da nazisti e fascisti italiani come quelli di Cefalonia, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto-Montesole, Fosse Ardeatine, piazzale Loreto, Padule di Fucecchio, Boves, Borgo Ticino, Hotel Meina e centinaia di altri.